Alcuni studi dedicati a Cento, la città del Guercino, hanno portato a riflettere sul tema del viaggio e di come siano cambiati i viaggiatori nel corso del tempo. Il mutamento è avvenuto, gradualmente, sotto ogni aspetto: la pianificazione, l’attrezzatura, le motivazioni. Qualcosa però resta invariato, come un istinto primordiale e non soltanto come abilità cognitiva, ossia l’esigenza di orientarsi nel tempo e nello spazio. Non a caso, il più delle volte, siamo accompagnati da una guida, un’applicazione, mentre i nostalgici e gli alpinisti da una cartina o una bussola alla scoperta di nuovi territori, oltre che di se stessi. Per decenni abbiamo acquistato nelle librerie delle guide tascabili che ci potessero accompagnare durante i nostri viaggi per conoscere il loro patrimonio storico artistico, senza tralasciare le tradizioni, i prodotti autoctoni, gli alloggi e i locali caratteristici. Nei secoli precedenti, anche i cosiddetti forestieri scelsero l’ausilio di questi libretti, i quali erano ricchi di nozioni su luoghi ed edifici, specialmente di culto, con le opere più importanti, i restauri, gli aneddoti sulle famiglie più importanti. Oggigiorno questi libretti sono diventati principalmente materiale di studio per gli storici e gli storici dell’arte poiché il viaggiatore ormai è abituato a consultare blog, siti internet, applicazioni. Ultimamente si cercano le informazioni nelle pills o reel, della durata di sessanta secondi, lasciati dagli utenti su Instagram o Tik Tok. Il mercato delle guide non si è arrestato, ma sicuramente con l’avvento delle mappe satellitari è in netto calo. Restano poi gli amanti della storia, sognatori in viaggio che con le guide storiche nello zaino cercano di scoprire quel territorio, come se avessero tra le mani una macchina del tempo, consapevoli delle trasformazioni urbanistiche e ambientali, accrescendo la consapevolezza dell’importanza nel preservare i territori. Questa modalità di approccio con le guide antiche è stata ampiamente sfruttata dalla televisione britannica con il programma Trans Europe Express, condotto da Michael Portillo. Il conduttore ha realizzato un documentario per la BBC effettuando dei viaggi in treno per l’Europa continentale con l’ausilio della Bradshaw’s Guide, la celebre raccolta di guide per il turismo ferroviario creata da George Bradshaw a partire dal 1839, ripercorrendo i luoghi della guida e analizzando le differenze con il mondo contemporaneo. È stato un programma di enorme successo. In realtà molti dei nuovi ausili sono inscindibili dalle fonti antiche, in quanto la stessa applicazione aggiornata e ricca di contenuti, molto spesso non è altro che la presentazione finale di un back-end composto da una squadra di studiosi e specialisti che hanno realizzato i contenuti da trasmettere in modo digitale, cercando di essere efficaci ed efficienti. Una simpatica cittadina, ben costruita, di circa cinquemila abitanti, produttiva, linda, vivace, posta in una pianura coltivata a perdita d’occhio. […] A Cento il nome di Guercino è sacro, sulla bocca dei piccoli come dei grandi. Mi piacque molto il quadro che rappresenta l’apparizione del Cristo risorto alla Madre. Il Caso di Cento Molte città sono state descritte nelle Guide de’ Forestieri e in questa circostanza sembra utile mettere in luce il caso di Cento. Difatti, durante le ricerche storiografiche e cartografiche, si è iniziato a confrontare le varie guide della città: Memorie delle cose di Cento di Biagio Bagni, il primo storiografo di sua patria agli inizi del Seicento; Girolamo Baruffaldi nel Settecento con la Visita alle Pitture della Terra di Cento per istruzione del Passeggere e de’ Dilettanti del Dissegno; le Pitture di Cento [1] di Camillo Orazio Righetti nato Dondini del 1768; il Sunto storico della Città di Cento [2] di Gaetano Atti del 1853; le famose guide del Touring Club, uscite per la prima volta nel 1914; la recente e preziosa guida del 2012 di Valeria Tassinari, Cento, conoscerla, amarla; fino all’applicazione e sito internet Cento città del Guercino [3] realizzata dal Comune di Cento in collaborazione con l’Università di Bologna. Per esempio, il testo di Righetti, su cui vertono le mie ricerche, invita il lettore a servirsi di questo libretto ricco di annotazioni, dichiarando nel prologo che per redigerlo prese le parole da: Carlo Cesare Malvasia, Giovanni Baglione, Pellegrino Antonio Orlandi, Francesco Algarotti, Giovanni Paolo Lomazzo, per citarne alcuni. Gaetano Atti si ispirò a Righetti, ma aggiunse nuove informazioni, come la descrizione della pinacoteca comunale, costituita soltanto nel 1839 all’interno del palazzo del Monte di Pietà dove furono riunite numerose opere provenienti da vari edifici di culto soppressi in età napoleonica. Le guide edite dal Touring Club uscirono, a partire dal 1914, sotto forma di Guide di Italia, famose per la copertina rossa e divise per regioni, per rivalutare l’ambiente urbano e naturale e per sensibilizzare la popolazione senza tralasciare l’aspetto cartografico. Nel volume dedicato all’Emilia Romagna, troviamo il tragitto da Modena a Cento: qualche accenno alla storia dei nomi della città e dei personaggi illustri, primo tra tutti Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino; una breve panoramica dei luoghi di maggiore interesse con approfondimenti sulla Pinacoteca civica e sulla Chiesa del Rosario. Oggi, in questa quarta rivoluzione digitale, grazie all’applicazione Cento città del Guercino, realizzata dal laboratorio di ricerca FrameLab [4] (Multimedia & Digital Storytelling), le preziose informazioni di base si sono trasformate in storymaps e audioguide, nelle quali è possibile orientarsi attraverso una mappa per vedere i luoghi dell’artista: la casa, l’Accademia del Nudo, le chiese, le opere conservate in pinacoteca. Inoltre, i luoghi non registrati nelle stories si possono fotografare con il proprio dispositivo e una volta caricate le immagini nell’applicazione, questa fornirà agli utenti le informazioni sulla foto inserita appagando quell’esigenza dell’individuo di orientarsi, di contestualizzare quei luoghi, soddisfacendo il proprio bisogno di conoscenza e curiosità. Invece il sito internet accompagna lo studioso o il turista appassionato di Guercino alla scoperta delle sue opere. La città di Cento, che l’anno scorso ha ricordato il decennale del terremoto del 2012 – evento sismico che provocò la perdita di alcune persone e ingenti danni al patrimonio culturale – si è risollevata grazie alla tecnologia e il Comune ha potuto di nuovo accogliere i forestieri ricostruendo gli itinerari guerciniani [5]. Dopo il terremoto è stata organizzata soltanto la mostra Emozione Barocca nel 2019, mentre la Pinacoteca civica è ancora in fase di restauro e verrà riaperta verso la fine del 2023 [6]. Temporaneamente è stata allestita una pinacoteca dedicata al Guercino con poco più di dieci opere, all’interno della chiesa sconsacrata di San Lorenzo di proprietà della Fondazione Patrimonio degli Studi.
Sitografia [1]https://books.google.it/booksid=3IwlGQAACAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false [2]https://archive.org/details/suntostoricodell00atti/page/n5/mode/2upq=guercino&view=theater [3] https://centocittadelguercino.unibo.it/index.php/scarica-lapp/ [4] https://centocittadelguercino.unibo.it/index.php/credits/ [5] https://www.guercinoacento.it/itinerario-guerciniano/ [6]https://www.guercinoacento.it/pinacoteca-civica-il-guercino/
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