tgdi Francesca Fatima Urbano Come può, oggi, una realtà tanto fortemente dominata dalla tecnologia non influenzare il mondo dell’arte? Così la tecnologia diventa spettacolo. “Giudizio universale and the Secrets of the Sistine Chapel” è il titolo dello spettacolo realizzato da Marco Balich, della durata di 60 minuti, presentato il 15 marzo 2018 all’Auditorium della Conciliazione di Roma. Lo show si proponeva di offrire al pubblico un'esperienza straordinariamente spettacolare, appunto, della Cappella Sistina i cui affreschi, riprodotti ad altissima risoluzione, erano proiettati sulle pareti e sul soffitto dell'Auditorium. Come ha sostenuto lo stesso Balich, durante lo spettacolo “potrai godere in pieno delle immagini, grandi 22 metri sopra la tua testa”. Per l'occasione sono state utilizzate proiezioni a 270°, con una eccezionale installazione di trenta proiettori laser ad alta luminosità che sono stati integrati in un impianto tecnico-scenografico completo. Infatti il grande show è stato l’occasione per replicare il successo dei proiettori PT-RZ31K, PT-RZ21K e PT-RZ12K già utilizzati in altra occasione, come le Olimpiadi invernali di Pyeong Chang. Lo show ha visto la collaborazione di un team creativo di livello internazionale, composto da video designer, light designer e danzatori. Sponsor tecno-video dello spettacolo è stato Panasonic Visual System Solutions, il cui Director Jan Markus Jahn, ha dichiarato: “è un grande onore essere parte di questo event show così unico e mai visto prima, in cui l’arte si sposa con la più sofisticata tecnologia per il live entertiment. Grazie alla creatività di Marco Balich e Artainment Worldwide Shows, avremo occasione di mettere in scena la nostra tecnologia di proiezione laser all’avanguardia e di esprimere appieno il nostro motto, 'Libertà di Creare', raccontando la storia di Michelangelo e della Cappella Sistina”. Lo spettacolo è stato co-diretto da Lulu Helbek e prodotto da Artaniment Worldwide Shows, con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani. Gli stessi ideatori si sono serviti delle scansioni della Cappella Sistina conservate in Vaticano e realizzate con lo strumento di un laser scanner 3D a colori, il cosiddetto RGB-ITR (Red Green Blue Imaging Topological Radar), brevettato dal professor Giorgio Fornetti, ricercatore presso l’ENEA di Frascati. Lo spettacolo aveva inizio inscenando il diluvio universale, in cui si vedeva Noè solo contro la pioggia battente. Ad accompagare la messa in scena era la voce di Michelangelo, che anche nella versione in inglese era interpretata da Pierfrancesco Favino. Le musiche invece erano del musicista inglese Sting. Si è trattato quindi di un mix di arti diverse: teatro, balletto, cinema. La pittura che diventa intrattenimento. Lo spettacolo, un viaggio nel tempo. Gli spunti erano diversi: andavano dal teatro di Brecht della prima parte (in cui si vedeva Michelangelo alle prese con i blocchi di marmo, dentro uno scenario spoglio), al metateatro di Pirandello quando gli attori che interpretavano Papa Giulio II e Michelangelo entravano in scena per disquisire sulla Cappella Sistina; fino a sconfinare nel concerto rock, nella parte che precede la genesi. Alla fine la voce di Sting cantava il Dies Irae. Lo stesso Favino ha sostenuto che lo spettacolo ha permesso di “riflettere sulla bellezza di questa città, che troppo spesso diamo per scontata […] tutto ciò che valorizza il nostro patrimonio non può che essere un passo importante in termini culturali ed educativi”. Una voce negativa che si scaglia contro lo spettacolo di Balich è quella del giornalista Francesco Bonami che così ha scritto in un articolo per La Stampa: ”Da dove si può iniziare dovendo descrivere 'Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina', il progetto di Marco Balich prodotto da Artainment? Iniziamo dal dire cosa non è. Non è uno spettacolo teatrale, non è un'opera lirica, non è un'opera d'arte né un'installazione video tipo Bill Viola, non è uno spettacolo di danza né classica né contemporanea, non è un programma né di Piero né di Alberto Angela, non è il Cirque du Soleil, non è nemmeno un videogame perché questo presume un coinvolgimento attivo di chi gioca, mentre qui lo spettatore è coinvolto anzi travolto solo passivamente. Cosa è allora? È il tentativo disastroso […] di essere tutto quello che ho detto sopra senza mai avvicinarsi alla qualità dei migliori esempi delle varie categorie tecniche e creative. Artainment si presenta come una società che vuole mescolare e intrecciare, lo dice il nome un po' storpiato, arte e entertainment, intrattenimento. […] Nel tentativo di far diventare a tutti i costi uno spettacolo un capolavoro della storia dell'arte, con l'illusione che un delirio tecnologico potesse fare il miracolo, Balich e Artainment sono riusciti a centrare l'obiettivo opposto, tirar fuori l'aspetto più noioso dell'arte dilatando l'esperienza in un'ora che sembrava non finire mai e trasformare il vero intrattenimento in uno spettacolo pirotecnico mal riuscito”. Lo stesso Tomaso Montanari critica quanto messo in scena da Balich, commentando l'esordio del Sistina Experience in questo modo :"Ma davvero all'arte serve il viagra?" Frase questa sconcia e velenosa che viene condannata da un altro giornalista, Agostino di Bondeo, che così si esprime :"[...] Che c'entra il viagra? Ma che linguaggio velenoso è questo, da parte di un giornalista? Michelangelo è morto e sepolto non ha certo bisogno del viagra. Lui non ha bisogno di niente. [...] E ora? C'è qualcuno che usa la tecnologia: qualcuno che spettacolarizza gli affreschi della Cappella Sistina utilizzandone riproduzioni digitali sofisticatissime così da dare vita a uno spettacolo avveniristico. Che male facciamo a Michelangelo?" Le parole così dure e taglienti di Montanari contro lo spettacolo di Balich mostrano un vero e proprio atteggiamento di chiusura verso il nostro presente, totalmente dominato dagli strumenti tecnologici. La questione è più grande di quanto non si possa pensare e non può essere liquidata condannando le iniziative che segnano la nostra modernità. In ogni epoca la tecnologia ha trasformato la nostra esistenza e di conseguenza il nostro modo di percepire il passato. Sitografia e crediti: https://www.youtube.com/watch?v=6PjaQqCVxd8 https://www.youtube.com/watch?v=4MQVNZmY_a8 http://www.lastampa.it/2018/03/18/cultura/bonami-XL2kWecrwxDVvPjYvK6SNL/pagina.html http://www.repubblica.it/spettacoli/teatro-danza/2018/03/12/news/giudizio_universale-191068581/
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