“Rinascimento Elettronico”: una retrospettiva sull’artista contemporaneo e il suo legame con i maestri del passato che lo hanno ispirato
di Lucrezia Lucchetti Si è tenuta a Firenze, a Palazzo Strozzi, dal 10 marzo al 23 luglio 2017, la mostra che ha visto protagonista il maestro indiscusso della videoarte contemporanea, la cui opera è stata riproposta a confronto ravvicinato con alcuni degli artisti del passato che lo hanno fortemente ispirato: da Masolino da Panicale a Pontormo, Parmigianino, Paolo Uccello, tutti i grandi che Bill Viola ha voluto guardare da vicino, e dalla cui osservazione ha creato e maturato un “cordone ombelicale” eterno, e sentito la necessità e il bisogno di far rivivere le loro opere, oggi, servendosi degli strumenti offerti dalla odierna tecnologia. Organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, di cui è direttore generale Arturo Galansino, in collaborazione con la co-curatrice della rassegna Kira Perov, anche direttrice del Bill Viola Studio in California, “Rinascimento Elettronico” ha raccontato più di quarant'anni di carriera di Bill Viola, durante i quali l’incontro-scontro col passato è sempre stato dinamico, speculativo, eloquente. È a dir poco straordinario il dialogo che Bill Viola è riuscito ad instaurare tra antico e contemporaneo, come se non esistessero tutti questi secoli di mezzo, e ci è riuscito grazie ad un confronto diretto tra le sue produzioni e le opere del passato, che hanno inciso fortemente nel linguaggio di Viola. È in questa occasione che per la prima volta “The Greeting”, opera presentata alla Biennale di Venezia del 1995, si trova di fronte alla “Visitazione” di Pontormo, che risale al 1428/29 circa, opera a cui “The Greeting” si ispira totalmente, nelle movenze e nei colori. Bill lavorò senza poter vedere l’opera dal vivo. L’incontro vero e proprio (Bill parla di un primo incontro avuto con l’opera, ma soltanto ritratta in un libro) è avvenuto solo nel 2013 quando, in occasione della mostra “Pontormo e Rosso” a Firenze, la "Visitazione" si trovava in restauro presso lo studio di Daniele Rossi. «Ma la Visitazione no, non l’avevo vista. Del resto stava fuori Firenze, a Carmignano. Il mio incontro con quel quadro è avvenuto anni dopo, in California. Una storia buffa. […] Ero andato in una libreria, cercavo un libro, non ricordo più quale. Mentre stavo uscendo vedo con la coda dell’occhio un volume appoggiato sul banco. Un nuovo testo su Pontormo. Sulla copertina era riprodotta la Visitazione, mi colpirono i colori. Di quel quadro non sapevo niente, ma non potevo smettere di guardarlo. Ho comprato il libro e l’ho portato a casa. Ma aspettai mesi prima di prenderlo in mano. Alla fine, apro il libro, lo leggo, resto affascinato dalle idee, dai colori di quel pittore». La scena ritratta dal “pittore elettronico”, così è stato soprannominato, viene dilatata, rallentata grazie ad una telecamera speciale in grado di ottenere 300 fotogrammi al secondo. È la rappresentazione di un momento semplice, quotidiano, di certo rivestito di un’aurea sacrale, ma comunque un momento naturale. Bill Viola carica questa scena, che sembra una scena di mercato, di un valore spirituale estremo. Il rallentamento ci insegna ad osservare le dinamiche complesse di un normalissimo incontro tra donne. Le attrici ripropongono gli stessi gesti delle figure nell’opera del maestro fiorentino, ma sono vestite con abiti che paiono moderni, seppure simili nei colori al dipinto cinquecentesco. Ma le mosse rallentate, le espressioni, le scelte di linguaggio ci dimostrano come non ci sia distanza alcuna tra le due opere: Bill sembra voler accorciare le distanze di tempo, di pensiero, di società. È come se la scena della Visitazione si ripetesse in ogni epoca, uguale. E noi la rivivessimo, come se potessimo entrare nel dipinto di cui siamo spettatori. La serie “The Passions” (2000-2002) presenta tre opere, tra le quali risalta “Emergence”, a cui Bill lavora durante un periodo di ricerca presso il Ghetty di Los Angeles nel 1998. "Emergence" deriva dichiaratamente dall'osservazione di opere di Masaccio e Masolino viste sulle pagine dei libri, dalle quali Bill si era limitato a ricavare uno schizzo. Fu solo più avanti, dopo aver appreso di un fatto di cronaca, ovvero del ritrovamento di un cadavere che due donne tirarono su da un pozzo, che il videoartista concepì l'idea di rifare, riportandola in vita per così dire, attualizzandola, l’opera di Masolino. Bill Viola ha quindi ricreato, usando attori e macchine sceniche, lo scenario dell'affresco di Masolino, dove però una sorta di sepolcro-pozzo prende il posto del sepolcro di Cristo. L’acqua dà un’immagine di vita, in questa atmosfera di morte, con l’intenzione quindi di alludere ad una Resurrezione. «Al nostro occhio contemporaneo, sembra un annegamento; per il mio occhio interiore si tratta di ostetricia. Simili immagini hanno vita propria perché sono libere ed autonome» - commentò a riguardo Bill Viola per Going Forth By Day (2002). “The Passions” diventa un tuffo nel passato anche con “Catherine’s room”, una video-predella. Inspirato anche qui ad un’opera antica, in questo caso di Andrea Di Bartolo “Caterina da Siena, e quattro beate Domenicane”. L’opera ripropone i gesti quotidiani della Santa e delle beate in una serie di immagini. Bill Viola riproduce una successione identica di scene, in cui gli attori fanno a rallentatore una serie di gesti, diversi da quelli delle figure di Di Bartolo, come diverso risulta l'ordine, inseriti però in degli spazi che ricalcano quelli della predella medievale. Viola ricrea la stessa inesorabile e scandita scorrevolezza, come se fosse un rito. In “Deluge” assistiamo ad una citazione del “Giudizio Universale” del Signorelli. Un’esplosione di acqua travolge un gruppo di persone senza preavviso. L’impianto a cui si riferisce è quello delle scene di catastrofi, che Bill Viola vede nelle chiese e nei musei fiorentini, tra cui la coppia di affreschi di Paolo Uccello presso il Chiostro Verde di Santa Maria Novella, di cui notiamo palesemente come Viola riprenda l’architettura che poi usa in "Deluge", ma anche la monocromia, e le reazioni delle persone travolte dall’acqua. Il pubblico è rimasto entusiasta e felice per il soggetto della mostra inserito nella cornice bellissima di Palazzo Strozzi. Le recensioni sono state più che positive: “In mostra viene messo il dialogo tra arte antica rinascimentale e contemporanea. Risultato ottimo per intensità dei video, che creano in evidenza il dialogo fra le epoche. Emozione forte per la “Visitazione” di Pontormo e l’incontro con il video di Bill” “Mostra all’altezza di quanto promette; suoni, immagini, effetti speciali, installazioni di grande effetto. Va vista. Tecnica come regina di queste esperienze di cui Bill Viola è maestro.” “A Palazzo Strozzi vediamo l’interpretazione dell’arte rinascimentale di Bill Viola tramite installazioni di grande impatto. Certo non è sempre facile accettare nuove forme di arte, ma d’altronde l’arte è espressione del pensiero dell’uomo, che a sua volta è condizionato dall’esperienza, che oltre a gettare uno sguardo alle spalle, si nutre anche del presente. […] Arte sono anche i video di Bill Viola. Arte è anche decidere di passare da una sala all’altra per poi affermare alla fine che anche un video di Viola non ti lascia indifferente, e che volente o nolente l’arte si evolve.” “Video-arte geniale che si collega ai capolavori rinascimentali e alle più profonde esigenze di introspezione dell’animo umano. Da non perdere.” La mostra quindi indaga e analizza quanta vicinanza e connessione ci possano essere tra l’umanità del passato e quella di oggi. Ed è tramite l’umanità di oggi che possiamo imparare a guardare indietro, e possiamo soprattutto plasmare e ricreare il passato di cui necessitiamo fortemente, e al quale dobbiamo dare una sembianza per poter accettare il presente che viviamo. E Bill Viola restaurando le atmosfere degli antichi maestri, come se il tempo non fosse mai passato, ci aiuta tantissimo in questa percorso, intimo, difficile, ma di certo terapeutico per l’arte e per noi. Oserei quasi dire indispensabile. BIBLIOGRAFIA SITI https://www.palazzostrozzi.org/mostre/bill-viola/ https://blog.palazzostrozzi.org/the-greeting-di-bill-viola-e-la-visitazione-del-pontormo.html http://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2017/03/mostra-firenze-il-rinascimento-elettronico-di-bill-viola/
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