di Sara Bello
Dal 7 marzo al 26 maggio 2015 a Brescia, nella Galleria Paci Contemporary, si è svolta la mostra fotografica Unpublished Works dell’artista Sandy Skoglund, considerata tra i pionieri della Staged Photography. L’espressione Staged Photography indica quella prassi in voga almeno dalla metà del secolo scorso che consiste nel preparare ed allestire una scena allo scopo di fotografarla. La mostra presentava il ciclo di dodici lavori appartenenti alla serie Reflections in a Mobile Home del 1977, che era dedicata agli interni e alla vita quotidiana dentro una roulotte americana degli anni Settanta. In occasione di tale evento è stata presentata l’istallazione dal titolo The Grey Foxes, già esposta al Center Pompidou di Parigi come parte di una mostra collettiva dal titolo L’inventiond’un Art, ed ora entrata a far parte della collazione permanente del Museo di Denver. La scena di The Grey Foxes è ambientata in un ristorante dalle pareti rosse, invaso da una grande quantità di volpi che si muovono indisturbate in uno spazio che solitamente dovrebbe trovarsi affollato di figure umane. I lavori fotografici di Sandy Skoglund non sono manipolati con Photoshop: le scene e le ambientazioni che vengono preparate, per quanto esse appaiano irreali e fantasiose, sono state realmente allestite nel corso di un minuziosissimo lavoro che può richiedere un intero anno. L’artista vi realizza ogni singolo particolare, curando ogni singolo elemento, ogni minimo oggetto come si trattasse di una piccola opera d’arte. Una volta ultimati gli ultimi dettagli della scenografia, Sandy Skoglund vi inserisce le sue sculture, realizzate da lei stessa e dai suoi collaboratori in terracotta e resina dipinta. L’attenzione è focalizzata sugli interni e sui dettatagli dell'arredamento dove tutto appare immerso in una dimensione fiabesca, di sogno. Ma tra i temi delle sue opere si trovano anche paesaggi, stanze, giardini, strade dove quello che salta alla vista sono gli uomini le donne che sembrano restare indifferenti di fronte a certi strambi gatti verdi e ai pesci che volano per la stanza. I colori sono sempre molto vivaci, inverosimili, a volte marcati, come negli slogan e nelle pubblicità. Dopo aver allestito il set e messo in posa i vari personaggi la Skoglund utilizza la macchina fotografica come atto finale, per fissare lo sguardo su di un mondo unico. Alcune delle fotografie della Skoglund sono state utilizzate come copertine di libri, come nel caso, ad esempio, dell'edizione italiana, per i tipi di Bompiani, del recente romanzo Sottomissione di Michel Houllebecq, che uscì in concomitanza dell’attentato alla sede editoriale di Charlie Hebdo: romanzo ambientato nella Francia del 2022, in un scenario inquietante di pressoché completa islamizzazione della politica e della società francese. Sulla copertina completamente rossa, le volpi della Skoglund si moltiplicano prepotentemente e invadono lo spazio, come se fossero prodotte, in modo inarrestabile, da una moderna stampante tridimensionale. Sitografia : http://www.pacicontemporary.com http://www.arte.it https://www.vanillamagazine.it http://www.chebello.info http://www.exibart.com https://www.ilpost.it http://www.huffingtonpost.it https://www.luukmagazine.com http://espresso.repubblica.it http://bresciagiovani.it http://brescia.corriere.it romanzo: https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/07/charlie-hebdo-sottomissione-michel-houellebecq-lultima-copertina/1321176/ Crediti fotografici: http://www.pacicontemporary.com
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