di Gaia Raccosta Come molte altre istituzioni museali, la Pinacoteca di Brera ha dovuto chiudere le sue porte al pubblico, per rispettare le misure di contenimento alla diffusione del Coronavirus. Si tratta di una situazione davvero senza precedenti per il museo, che era rimasto aperto anche durante la guerra, mentre Milano era popolata anche sotto le bombe. Da quando James M. Bradburne è direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense sono state adottate numerose iniziative per riavvicinare il Museo al cuore della sua città e attirare i visitatori verso Brera: la collezione permanente è stata riallestita, sulla facciata del palazzo sono stati affissi banner promozionali, all’interno del cortile sono state posizionate panchine per la sosta dei visitatori e alle mostre “blockbuster” sono stati preferiti i “dialoghi” tra i capolavori del museo e quelli delle più importanti collezioni del mondo. Rilevante è stato il lavoro svolto sul fronte della comunicazione: il sito web del museo è stato rinnovato e reso più chiaro e intuitivo, mentre ai canali social è stato affidato il compito di raggiungere un pubblico nuovo da stimolare ogni giorno. Grazie alle nuove tecnologie Brera è adesso più che mai vicina ai suoi concittadini, in questi momenti di emergenza sanitaria, proponendosi come luogo di ispirazione, coesione e conforto: i suoi visitatori sono costretti a rimanere a casa per la salute e la sicurezza di tutti, ma tramite i dispositivi elettronici possono continuare a fruire del patrimonio artistico e culturale del museo. Brera infatti non è solo un contenitore di capolavori inestimabili: è il cuore stesso della sua città, un cuore che continua a battere anche in questa situazione emergenziale. Il museo d’altronde è per sua definizioneun’istituzione al servizio della società e del suo sviluppo, che comunica ed espone a fini di studio, educazione e diletto le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente. La Pinacoteca di Brera ha appositamente creato per questa difficile circostanza la serie “Appunti per una resistenza culturale”: video di breve durata, realizzati dal personale e condivisi online sul suo sito web e suoi canali social per continuare a fare scoprire alla comunità i segreti più curiosi della collezione. Nei video sono proposte spiegazioni di opere d’arte e riflessioni su elementi di arredo come le drawing bench. Interessanti risultano le riprese dedicate alla movimentazione delle opere tenute dai restauratori del museo che condividono con l’osservatore frammenti della loro esperienza. Viene riservata un’attenzione particolare anche agli utenti più piccoli: fiabe e racconti sono interpretati dai responsabili della didattica della Biblioteca Nazionale Braidense e da grandi attori come Sonia Bergamasco, Marco Gambino, Igor Kostolevsky. A fianco di “Appunti per una resistenza culturale”, sulle piattaforme digitali vengono riproposte anche iniziative passate come “Brera/Musica” che aveva visto i giovani musicisti della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” esibirsi nelle sale del museo: oggi più che mai rappresenta il cuore artistico di Brera che continua a battere a tempo. Già da tempo la Pinacoteca permette al suo pubblico di esplorare online il proprio patrimonio attraverso un tour virtuale che si dispiega per 24 sale: il percorso proposto non è completo, ma permette all’osservatore di vivere mediante lo schermo un’esperienza visiva a 360°. All’interno di ogni sala è possibile guardarsi intorno e scorgere i capolavori mediante i comandi move up/down, move right/left. In ogni ambiente è proposta una scheda descrittiva delle opere presenti e una mappa per capire in che angolo del museo ci si trova. È una modalità di fruizione a distanza davvero suggestiva: sembra di essere all’interno dello spazio espositivo, di avere un rapporto diretto con le opere, ma è solo un’illusione. Il pericolo di una così attraente modalità di fruizione è di allontanarci ancora di più dalle vere opere d’arte e dallo spazio in cui esse si trovano conservate. La tecnologia tuttavia non è da respingere totalmente, giacché essa a volte permette di avvicinarsi alle opere con un approccio completamente nuovo. Brera, infatti, in collaborazione con Haltadefinizione – tech-company specializzata nella digitalizzazione di beni culturali e nelle attività di divulgazione – ha acquisito in altissima definizione alcune opere della collezione: con questa tecnologia avanzata è possibile mantenere livelli elevati di qualità e risoluzione anche quando i particolari di un’immagine vengono ingranditi fino a 40 volte la loro misura reale. Il grado di dettaglio è tale da consentire, per così dire, una visione ravvicinata delle opere davvero unica: si possono indagare i minimi particolari e leggere gli elementi tecnici, le sottigliezze dei pigmenti, le tracce del disegno come neppure in presenza dell’opera è possibile. Ancora, numerosi sono i contenuti e le attività che la Pinacoteca di Brera propone e mette online a disposizione dei suoi visitatori. I canali social assicurano una comunicazione immediata e spontanea, mentre il sito web è il luogo dove trovare informazioni e approfondimenti. La tecnologia è ormai parte integrante della nostra vita, ha risvolti positivi e negativi. Sicuramente, però, in questi giorni di pandemia rappresenta l’unico modo che abbiamo per rimanere in contatto con gli altri e con la cultura. Sitografia https://pinacotecabrera.org/news-pinacoteca/appunti-per-una-resistenza-culturale/ https://pinacotecabrera.org/news-pinacoteca/informazione-importante-ai-visitatorichiusura-museo/ https://www.youtube.com/watch?v=QSwJojmnIzQ&t=7s https://pinacotecabrera.org/wp-content/uploads/2020/03/PinacotecaBrera-CS.pdf http://www.icom-italia.org/definizione-di-museo-di-icom/ https://www.youtube.com/watch?v=FwA8UoReFR4 https://pinacotecabrera.org/collezioni/altissima-definizione/ https://pinacotecabrera.org/virtualtour/start.html https://www.facebook.com/PinacotecadiBrera/
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Marzo 2024
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