di Eleonora Pillonca Nell'estate del 2017 Venezia è stata la protagonista dell'inaugurazione di MAGISTER[1], un nuovo fromat di divulgazione e valorizzazione culturale e artistica ideato dal Gruppo “Cose belle d'Italia”[2], associazione che si pone come obiettivo quello di tutelare il made in Italy e di divulgare e promuovere il patrimonio italiano a livello globale anche attraverso nuove e originali forme di promozione che abbiano una spiccata componente di intrattenimento.
Il progetto in questione si propone di celebrare l'eccellenza artistica italiana attraverso tre grandi eventi monografici a cadenza annua dedicati a maestri del passato: Giotto (2017), Canova (2018) e Raffaello (2019). Ognuna di queste esposizioni sarà organizzata e coordinata da un comitato scientifico istituito ad hoc, il cui obiettivo sarà quello di realizzare un evento innovativo che sappia conciliare l'eccellenza artistica delle opere di questi maestri con le nuove tecnologie al fine di creare un'esperienza immersiva e totalizzante ma anche di immediata comprensione e che possa dunque essere fruibile da un ampio pubblico. Il primo evento svoltosi nella Scuola Grande della Misericordia dal 13 luglio al 5 novembre 2017 è dedicato a Giotto[3], grande maestro del medioevo la cui arte pone le basi per la costituzione del rinascimento. Diversamente dai tradizionali metodi espositivi e dalle mostre considerate “tradizionali” l'intera esperienza di magister Giotto si svolge senza che lo spettatore venga mai a contatto con un'opera fisicamente presente all'interno dello spazio espositivo. La mostra che si articola all'interno di 7 stanze è interamente supportata da strumenti tecnologici, infatti vengono proiettate su degli schermi immagini dei capolavori giotteschi in altissima definizione e qualità. Lo spettatore li osserva indossando delle cuffie, il tutto è accompagnato dalla voce narrante di Luca Zingaretti e da brani musicali del musicista e compositore Paolo Fresu. L'obiettivo (espresso dal comunicato stampa[4]) è infatti quello di creare un percorso che sia verbale, visivo, musicale e funzionale alla conoscenza della rivoluzione attuata da Giotto alla fine del Medioevo. Luca Mazzieri, direttore artistico della mostra, spiega in un'intervista a “Il giornale dell'arte”[5] come l'intero progetto ruoti intorno alla volontà di servirsi delle nuove tecnologie come supporto sì fondamentale, ma non totalizzante; il loro impiego viene infatti subordinato all'esigenza di valorizzazione dell'artista che deve rimanere il nucleo centrale dell'intero racconto. Tecnologia dunque a servizio dell'arte e della divulgazione e non retoricamente ripiegata nel suo spettacolarismo L'unica opera fisica con cui entra a contatto lo spettatore è situata all'ingresso del percorso ed è la Croce del presepe di Griecco, ricostruita basandosi sull'omonimo affresco del maestro fiorentino. La giornalista di “La Repubblica” Melania Mazzucco, propone un parallelismo affascinante tra l'opera giottesca e l'allestimento della mostra partendo proprio dal significato di questa croce:’’Ciò che Giotto rappresenta nel Presepe è un episodio " teatrale" della vita di Francesco. Il futuro santo allestisce nel borgo reatino di Greccio una sacra rappresentazione per rievocare la nascita di Gesù. Ma quando va a prendere nella culla il bambino per adorarlo, si trova a sollevare una creatura in carne e ossa. Una mostra come Magister Giotto fa in fondo la stessa cosa di san Francesco. Allestisce una rappresentazione per rievocare la nascita di Giotto e il miracolo della sua arte. Lo fa in assenza — in assenza della carne dell'arte […] La sua " missione" è che per cinquantaquattro minuti nella " culla" della Misericordia si crei il miracolo della presenza.”[6] L'ultima sala viene segnalata come di particolare interesse da “Il sole 24 ore”[7]:viene qui ricordata l'intercettazione nel 1986 a opera dell'agenzia spaziale della cometa di Halley, che Giotto dovette vedere tra il 1301 e il 1302 e che riprodusse nell'adorazione dei magi nella cappella degli Scrovegni di Padova. Il format studiato prevalentemente per il mercato estero sarà esportato, nella primavera 2018, è infatti previsto il suo allestimento in Giappone nelle città di Tokyo e Kyoto. SITOGRAFIA: [1] Trailer della mostra: https://www.youtube.com/watch?v=DbDaW3IndkA [2] Sito ufficiale dell'associazione: http://cosebelleditalia.com/it/Home [3] Sito ufficiale della mostra: http://www.giotto-venezia.magister.art/ [4] http://www.giotto-venezia.magister.art/press/ [5] http://ilgiornaledellarte.com/articoli/2017/5/127806.html [6] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/07/09/lo-show-di-giotto64.html [7] http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2017-07-17/magister-ioctus-che--spettacolo-121805.shtml?uuid=AEbyI9uB&refresh_ce=1
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