di Luisa Nieddu
Prendono adesso vita sul web, moltiplicandosi in modo esponenziale, le grandi mostre d’Arte che avrebbero dovuto inaugurare la nuova stagione culturale del 2020, temporaneamente sospese ma in gran parte trasferite sui social-network e sulle piattaforme digitali, in conseguenza delle eccezionali misure di contenimento della pandemia che hanno costretto alla chiusura anche i centri culturali ed espositivi. Così anche la prima grande mostra monografica dedicata al Maestro senese Taddeo di Bartolo (Siena 1362 ca.– Siena 1422) che dal 7 marzo al 7 giugno 2020[i] sarebbe stata visitabile, con le sue ben cento opere esposte, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia[ii], è esplorabile virtualmente (fig. 1), anche con la possibilità di visita guidata. I canali social della Galleria Nazionale dell’Umbria e del Polo Museale dell’Umbria (Facebook, Twitter, Instagram, Spotify, Youtube) si aprono così alla divulgazione e fruizione a distanza, rivolgendosi a un pubblico multiforme. Dopo l’appello nazionale lanciato per arginare l’ emergenza planetaria in corso, anche le altre istituzioni museali del Polo dell’Umbria, i parchi archeologici, le ville storiche, teatri e spazi di socialità del territorio, hanno aderito alla stessa operazione di “messa in rete” dei percorsi espositivi virtuali, dj set e concerti, secondo le indicazioni così esposte dal direttore del Polo Museale, Marco Pierini: “Chiudere fisicamente non significa smettere di rispondere alla nostra missione di valorizzazione e promozione : significa trovare alternative che possano quantomeno regalare momenti di piacere e di conoscenza”[iii]. Non solo la mostra monografica su Taddeo è stata resa accessibile in audio/video streaming system, così da avvicinare gli strumenti tecnologici che la contemporaneità ci mette a disposizione anche all’Arte Antica contribuendo a farla percepire, in un certo senso, come contemporanea; ma nell’ambito della campagna #laculturanonsiferma tutti i capolavori custoditi nella Galleria Nazionale di Perugia, i materiali d’archivio sono stati riversati, secondo un programma di iniziative sempre aggiornato, sulle piattaforme social che si configurano pertanto come imprescindibili supporti informativo-formativi oltreché relazionali. Gli hastagh #museichiusimuseiaperti, #arteinquarantena o #DireUmbria vuol dire sono alcuni degli identificatori che all’interno dei canali social indirizzano gli utenti interessati verso i luoghi emblematici del patrimonio monumentale della regione, quali il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e l’Ipogeo dei Volumni (Perugia), il Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto e l’Area Archeologica di Carsulae, il Palazzo Ducale di Gubbio, il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e la Rocca Albornoziana, il Tempietto di Campello sul Clitunno; il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto e la Necropoli di Crocefisso del Tufo, o la Villa del Colle del Cardinale, il Castello Bufalini di San Giustino. Anche la Fondazione Cariperugia Arte[iv] ha sostenuto la stessa strategia di diffusione all’interno del “sistema social”, riversando in rete l’eccezionale collezione di Alessandro Marabottini (1926-2012), docente presso la stessa università, che nel 2015 era stata allestita sui due piani di palazzo Baldeschi. La raccolta, costituta da circa settecento pezzi tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, miniature, cere, vetri, avori, porcellane ed arredi, acquistati tra il XVI e il XX secolo (fig. 2), è dunque percorribile virtualmente attraverso il sito ufficiale della Fondazione[v], per via dei suoi principali digital-media (Facebook, Twitter, Pinterest, Youtube schannel, Instagram), oppure tramite l’hastag #ArteinQuarantena. Nell’ambito dell’Arte contemporanea, presso Palazzo Lucarini Contemporary[vi] nella città di Trevi, è stata inaugurata UNDER GLASS – Uncontaminated narratives’ , un artista al giorno[vii], mostra virtuale aperta dal 14 marzo al 3 aprile (fig. 3), e messa in remoto attraverso i molteplici canali Web del Museo. Ventuno artisti dall’Italia e dall’estero, intervengono ogni giorno in diretta, alle ore 19.00, esponendo le loro riflessioni fatte “sotto vetro” sull’isolamento, il vuoto, la coercizione e l’alienazione, che contraddistingue il tempo contemporaneo ma, in particolare, questi momenti di emergenza globale. Infine la Pinacoteca di Città di Castello (secondo museo dell’Umbria dopo la Galleria Nazionale)[viii] ha partrecipato all’iniziativa #laculturanonsiferma pubblicando in rete una serie di video intitolati “Pillole d’Arte” (fig. 4): dove diversi operatori culturali sono invitati a illustrare i capolavori dei grandi Maestri del Quattro-Cinquecento del Museo, da Luca Signorelli e Cola dell'Amatrice, fino a Raffaello arrivando ai grandi artisti del Novecento, De Chirico, Carrà, De Pisis, Nuvolo/Giorgio Ascani, le cui opere sono ospitate nel padiglione moderno del museo[ix]. [i]https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/03/05/taddeo-di-bartolo-gigante-del-polittico [ii] https://gallerianazionaledellumbria.it/exhibition/taddeo-di-bartolo/ [iii]https://twitter.com/marcopierini5?lang=it ; https://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/1530861/ [iv] https://www.fondazionecariperugiaarte.it/ [v]https://www.fondazionecariperugiaarte.it/museo-virtuale/collezione-alessandro-marabottini/ [vi]https://www.palazzolucarini.it/;https://www.palazzolucarini.it/under-glass-21-uncontaminated-narratives-i-un-artista-al-giorno-visibile-dalle-ore-1900-sui-canali-web-di-palazzo-lucarini-sino-al-3-aprile-2020/ [vii]http://www.scoprendolumbria.it/it/eventi/under-glass-21-uncontaminated-narratives_228.html [viii] https://www.umbriaecultura.it/pinacoteca-citta-di-castello/ [ix]https://www.facebook.com/PoliedroCultura/;http://www.umbriaturismo.net/attivita-commerciali/poliedro-cultura/
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