di Federica Minicozzi Caravaggio - L'anima e il sangue è un film proiettato in sala il 19, 20, 21 febbraio 2018, prodotto da Sky e Magnitudo Film e diretto da Jesus Garces Lambert. Il film racconta la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, soffermandosi sui luoghi in cui l’artista ha vissuto, sulle commissioni ricevute, sui mecenati. In parte il film è girato in form di documentario, affidato alla consulenza scientifica del Prof. Claudio Strinati (storico dell'arte ed esperto di Caravaggio), alla Prof.ssa Mina Gregori (Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi) e alla Dott.ssa Rossella Vodret (curatrice della mostra 'Dentro Caravaggio' recentemente svoltasi a Palazzo Reale di Milano). Ma la vicenda umana e artistica di Caravaggio è raccontata anche come un'indagine in stile CSI, sulla base di un’attenta ricognizione delle fonti, in particolare di quelle d’archivio (dal certificato di nascita, che lo dice milanese e non di Caravaggio, fino ai preziosissimi verbali dei processi e le denunce custodite nell'Archivio di Stato di Roma). Si tratta al tempo stesso di un’opera di cinematografia, nella quale particolare interesse assume la “fotografia”. I monologhi dell’artista sono volutamente ambientati in epoca attuale, affidati a una voce fuori campo: in essi Caravaggio si interroga sui temi fondamentali della sua esistenza: la costrizione, la ricerca della libertà, la sensualità, la paura, l'attrazione per il rischio, le esplosioni di violenza, la ricerca di misericordia e di redenzione. La voce fuori campo è del cantante degli Afterhours, Manuel Agnelli, appositamente scelto per essere un artista originale e procovatorio. Alcune scene "contemporanee" interpretate dall'attore Emanuele Marigliano forzano la lettura registica, riuscendo talvolta fastidiosa in certi punti, troppo insistite sul tormento interiore di Caravaggio letto in chiave contempornea. Al di là della storia dell’artista tormentato, è molto efficace l'incontro tra la sua arte e la videoarte contemporanea, capace di attrarre lo spettatore in modo diverso dai documentari tradizionali. Attraverso l’ultradefinizione si esalta ogni dettaglio, ogni porosità delle tele e dei dipinti, permettendoci di vedere particolari invisibili a occhio nudo, riuscendo addirittura a vedere, in tutta la sua profondità e intensità, il nero, famoso negli sfondi dell’artista. La materia pittorica si fa viva, presente, quasi da toccare. Infatti il film Caravaggio – l’anima e il sangue è una delle prime produzioni italiane a sperimentare l’8K, e quindi a essere stato girato con l’ultrarisoluzione di 7680×4320 pixel. Il formato scelto è il Cinemascope 2:40, che consente una visione più "allungata" e "orizzontale" dell'immagine, che si avvicina molto di più alla visione dell'occhio umano, rendendo l'immagine percepita meno rafforzata e artefatta. Infine ulteriori tecniche digitali permettono un avvenimento senza precedenti, ovvero il riposizionamento virtuale dell’opera La Madonna dei Parafrenieri, oggi alla Galleria Borghese, nella sede a cui era originariamente destinata prima di esser rifiutata, ovvero un altare della Basilica di San Pietro. Tale straordinaria operazione è ottenuta grazie alla realizzazione di una serie di fotografie a 360 gradi dell’altare che attraverso uno scanner 3D, produce un modello su cui è stata successivamente applicata in digitale l’immagine del dipinto. “ L’originalità e la contemporaneità di questo ritratto cinematografico è nello sguardo, nel modo di raccontare, perché è la voce dello stesso Caravaggio a esprimere in prima persona i pensieri, le emozioni, le sensazioni che lo animano” (Laura Allevi, sceneggiatrice). “La fama di Caravaggio, ha subito delle variazioni nel corso dei secoli. Se nel XVII secolo, viene glorificato come artista, subito dopo affronterà diverse critiche improntate sul suo eccesso di realismo, troppo vicino alla semplicità e all’immediatezza nel contatto con la realtà. Tale critica di volgarità si accentua sempre più, e la fama di Caravaggio inizia a declinare. Alla fine dell’800 però la grande revisione degli studi sulla storia dell’arte, porta ad una rivalutazione dell’artista come eroe e santo dell’arte, valutazione che rimarrà intatta per tutto il XX secolo e che culminerà con una grande mostra a Milano nel 1950 per opera di Longhi. Oggi dagli studiosi viene denominato uno dei più grandi artisti di sempre, la quinta essenza della storia dell’arte italiana, l’artista per antonomasia. Egli che veniva giudicato anticlassico e rivoluzionario, diventa oggi un classico di riferimento per il nostro tempo. I contenuti delle sue opere vengono avvertiti come contenuti eterni, trattando con contemporaneità i grandi argomenti della vita umana. Ed è questo che lo rende un eterno contemporaneo” (Claudio Strinati, storico d’arte). "Non è un personaggio semplice da approcciare. L'obiettivo era quello di non raccontare solo la sua vita ma far vivere allo spettatore i suoi vari stati d'animo"."Per un regista avere a disposizione un gruppo di lavoro ed una tecnologia del genere è stato come essere un bambino in un negozio di dolci. Volevo far sentire l'amore e la disperazione, oltre far affiorare gli aspetti di un'epoca paradossalmente simile a quella che viviamo oggi" (Lambert, regista). “Per quanto alcune scene di ambientazione contemporanea possano apparire claustrofobiche, surreali ed inadatte al contesto del tema narrato, da esse traspare in chiave metaforica la sofferenza di cui è pervasa la biografia di Caravaggio. L’alternarsi di scene contemporanee alle opere nel film appare indicativo del nostro rapporto con la classicità, a riprova del fatto che la cultura classica, per quanto venga quasi messa da parte in virtù di una plumbea modernità fatta di cemento, sia ancora oggi in grado di vantare un ascendente fortissimo sulla psiche umana” (blastingnews.com). “Il film compie un’operazione senza precedenti, grazie alla preziosa collaborazione con Vatican Media (già Centro Televisivo Vaticano), l’Arciconfraternita Vaticana di Sant’Anna dei Parafrenieri e la Fabbrica di San Pietro. Attraverso evolute tecniche digitali, il film effettua il riposizionamento virtuale dell’opera rifiutata ‘La Madonna dei Parafrenieri’ nella sede a cui era originariamente destinata, ovvero l’attuale Altare di San Michele Arcangelo nella Basilica di San Pietro, proprio di fianco al Baldacchino del Bernini” (www.dituttounpop.it). Citazioni
Trailer: https://youtu.be/FgkV46qpa_g Video stati d’animo: https://youtu.be/2TnWwApJdys Video 8K: https://pad.mymovies.it/cinemanews/2018/149528/clip.mp4
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