di Gabriele Gioni A seguito del DPCM dell’8 marzo del 2020, per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19, che ha sospeso tutte le attività dei musei, degli istituti e dei luoghi della cultura di tutta Italia, il Ministro Dario Franceschini ha fatto appello agli operatori culturali di “usare al massimo i loro social e siti” per incoraggiare a non fermare le loro attività. Fortunatamente alcune istituzioni e musei già avevano realizzato degli strumenti che permettono, in questo particolare momento, di continuare a proseguire la loro mission culturale ottemperando allo stesso tempo alle disposizioni governative, come ad esempio i tour virtuali. I Musei Capitolini di Roma, sebbene a volte dimenticati dalle statistiche dei “grandi numeri”, sono da considersi museo per eccellenza: la sua apertura al pubblico avvenuta nel 1734 lo consacrò come il primo museo al mondo, inteso come luogo dove l’arte fosse fruibile da parte di tutti tutti, non solo dai proprietari della collezione. Forse è proprio questa vocazione pubblica che ha spinto la società capitolina Zètema, incaricata della gestione delle attività e servizi culturali e turistici, in collaborazione con HQuadro, a dotare il museo già nel lontano 2010 della possibilità di un tour virtuale, interattivo e multimediale. Un progetto già di per sé molto ambizioso, sia perché è stato fra i primi di questo tipo a essere realizzato nel nostro paese, sia in cosiderazione della vastità della collezione ospitata, nonché degli stessi spazi espositivi che si organizzano in quattro strutture distinte per una complessità di quasi 13 mila metri quadrati. Ne consegue la necessità di operare una selezione degli spazi da digitalizzare, motivata non solo dalla scarsità delle risorse disponibili, ma anche dalla tecnologia utilizzata che, seppur all’avanguardia per l’epoca, non permetteva una fluida ed agevole navigazione tra gli spazi. Infatti è stata la stessa Zètema a sottolineare che il progetto ha dovuto coinvolgere solo una parte dei musei, ovvero 45 sale per un totale complessivo di 71 hot spot o punti di osservazione a 360°. Avviare la visita virtuale dalla home del sito internet dei Musei Capitolini non risulta molto intuitivo; sono infatti necessari diversi click, prima di approdare finalmente al link diretto (http://tourvirtuale.museicapitolini.org/). Una volta caricata la pagina, seppure molto scarna, viene immediatamente richiesto al visitatore di scegliere in che lingua effettuare il tour: possibilità che ancora non è molto diffusa fra gli altri istituti culturali italiani, ma che sicuramente contribuisce a dare maggiore respiro al progetto, rivolgendosi a un pubblico internazionale. La presentazione si apre con una vista mozzafiato: il visitatore virtuale si trova proprio al centro di Piazza del Campidoglio, di fronte alla statua equestre di Marco Aurelio; la visuale a 360° permette al visitatore di ruotare su se stesso, potendo dare un’occhiata verso diversi scorci della Città Eterna, che spesso vengono celati dal trambusto metropolitano. Già tutto questo merita davvero una visita, sicuramente almeno virtuale! La grafica e i comandi di navigazione appaiono fin dall’inizio molto semplici e lineari, contrassegnati da un colore rosso che vorrebbe rimandare al porpora, simbolo cittadino e del sistema museale civico. Nonostante tutto, la modesta veste grafica risulta molto funzionale, sufficientemente intuiva e permette un corretto orientamento lungo il percorso offerto. Garantisce inoltre, grazie ad un menù a tendina posizionato in alto a sinistra, un facile reindirizzamento nei punti di partenza delle visite delle quattro sezioni in cui i musei sono divisi: Palazzo dei Conservatori, Palazzo Nuovo, Tabularium, la galleria lapidaria, oltre a permetterci di riammirare quando vogliamo la Piazza del Campidoglio. In basso a destra invece troviamo una barra con i comandi essenziali per assistere il visitatore al tour: le frecce direzionali, i pulsanti ‘più’ o ‘meno’ per ingrandire o diminuire la visuale, e per passare alla visualizzazione a schermo intero, ed anche un punto interrogativo per chiedere aiuto in caso di difficoltà. Accanto a questa barra troviamo una mappa interattiva dei musei, assolutamente necessaria per comprendere gli spostamenti all’interno delle singole sale e fra i quattro livelli che compongono la superficie espositiva. La mappa permette fin da subito di intuire la vastità del museo e la posizione dei singoli hot spot realizzati, dove però risaltano alcune lacune e carenze che non possono non suscitare alcuni interrogativi: come mai intere sezioni del museo sono state completamente escluse? Perché escludere della visita capolavori come il Ritratto di Carlo I d’Angiò del maestro Arnolfo di Cambio? Perché usare più punti di visualizzazione per certi ambienti del museo rispetto ad altri? Infine, è indubbio come lo strumento utilizzato non sviluppi appieno le sue potenzialità; anzi esso presenta, forse, certe carenze: il museo viene diviso in settori colorati, rispetto ai quali è completamente assente una legenda, né si capisce perché; inoltre, solo in corrispondenza del piano inferiore e del piano terra sono presenti delle icone che indicano, in maniera abbastanza intuitiva, alcuni servizi essenziali del museo che, come nel caso degli ascensori e delle toilette, sono del tutto superflui nel caso di un tour virtuale a distanza. Dopo aver compreso il funzionamento degli strumenti messi a disposizione, l’utente può procedere alla visita vera e propria, seguendo la freccia che indica il Palazzo dei Conservatori e che permette il traghettamento, per così dire, verso il prossimo hot spot all’interno del museo. Emerge però, a questo punto, un aspetto piuttosto sgradevole nella navigazione: una volta che si vuole visitare la sezione successiva, il punto di vista appare come ribaltato, in direzione di ciò che l’osservatore si lascia alle proprie spalle (ad esempio, se dal cortile si vuole salire al primo piano, quello che appare ai nostri occhi non è la Sala degli Orazi e Curiazi, bensì la scalinata vista dall’alto, costringendo ogni volta a girare la visuale per continuare naturalmente la visita). Oltre ad una prospettiva a 360° degli ambienti, si può sfruttare un altro menù che compare in basso a sinistra, che ci accompagnerà nell’esplorazione di ogni sala e permetterà di completare l’esperienza del tour. Nella sezione multimedia si trovano un’audioguida, dei video e delle foto con annesse didascalie legate agli oggetti esposti nella sala, permettendo così di avvicinarsi alle opere che i punti di visualizzazione a volte lasciano in disparte. Purtroppo, durante la visita virtuale risaltano alcuni importanti difetti: le immagini delle opere per sala sono poche; il player dell’audioguida, di cui non sono dotati tutti gli spazi espositivi, una volta avviatosi occupa lo schermo senza permettere né di continuare la visualizzazione a 360° dell’ambiente, né delle immagini proposte; per quanto riguarda i video non si riesce mai a riprodurli. Interessanti restano le foto storiche e le ricostruzioni grafiche che si trovano nei multimedia negli hot spot dell’esedra di Marco Aurelio e del Tempio di Giove Capitolino, un modello che andava sicuramente seguito per tutte le sale e che conferisce sostanza e più dignità ad una visita a distanza. Ultima nota dolente è il punto di osservazione che si trova al primo piano di Palazzo Nuovo dedicato al Gabinetto della Venere che non funziona correttamente, permette la visualizzazione dei file multimediali ma non degli spazi destinati ad ospitare la famosa Venere Capitolina. Diciamo la verità. Il tour virtuale dei Musei Capitolini appare oggi, sicuramente, uno strumento fin troppo datato che, oltre a certe sue deficienze progettuali, non è in grado di reggere il passare del tempo; cosa comunque molto comprensibile, visto il costante sviluppo delle tecnologie digitali che mutano anche nel giro di pochi mesi. Sitografia:
https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/politica-e-pubblica-amministrazione/2020/03/passare-cultura-web-social-franceschini-emergenza-coronavirus/ http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Franceschini-chiusi-in-tutta-italia-cinema-teatri-musei-7d46b967-d366-404b-9a9a-d39ba4b7077a.html http://tourvirtuale.museicapitolini.org/ http://www.museicapitolini.org/it/servizi/news/tour_virtuale_dei_musei_capitolini https://www.hquadro.it/site/?oxy_portfolio_image=musei-capitolini-2 https://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/27/news/musei_capitolini-5868093
1 Commento
Marica
16/4/2020 06:23:05 pm
Complimenti !
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