di Claudia Trimboli “Anche se i musei hanno dovuto chiudere le loro porte, l’arte non si ferma”[1]. Ha esordito così, nel primo video di presentazione del 10 marzo 2020, sulla nuova pagina Facebook, il direttore Eike Schmidt, aderendo alla campagna di prevenzione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo #iorestoacasa. A seguito della chiusura forzata dei musei, dovuta al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per contrastare la diffusione del Coronavirus, il museo fiorentino si è ampliato con la creazione della nuova pagina, dando inizio alla campagna culturale Uffizi Decameron(raggiungibile all’indirizzo www.facebook.com/uffizigalleries), che assieme ad altri canali social network quali Instagram, Twitter, Youtube e il sito web, fornirà “un rifugio virtuale”. In un momento così delicato per il nostro paese, la Galleria degli Uffizi ha scelto di ispirarsi al “Decameron” di Giovanni Boccaccio, una delle opere più importanti del Trecento, che narra per l’appunto di dieci giovani (sette donne e tre uomini), che si rifugiarono in una villa sulla collina di Firenze per sfuggire all’epidemia di peste nera trascorrendo il loro tempo raccontandosi una novella al giorno. L’hashtag #UffiziDecameron nasce con l’obiettivo di unirci tutti “nel nome della cultura” e di entrare nelle nostre case “per superare tutti insieme l’attuale momento di difficoltà”[2]. Ogni giorno saranno raccontate storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli. Nell’ambito di Uffizi Decameron è presente la serie La mia Sala, ovvero dei minitour virtuali in cui, grazie all’ausilio di foto, video e testi, i restauratori, gli assistenti museali, i curatori, i funzionari e così via, tutti i giorni ci illustreranno gli angoli più affascinanti e segreti dei tesori fiorentini. Tra i tanti video caricati in questi giorni che stanno avendo molto successo con migliaia di visualizzazioni e followers, troviamo tour dedicati alla natura come: “La fiaba del Giardino di Boboli”[3] che permette di addentrarsi in un dialogo tra sculture, natura, grotte artificiali, animali e meravigliosi specchi d’acqua, e poi ancora, “Che faccia ha la malinconia?”, tema illustratoci dalla curatrice delle Gallerie degli Uffizi, Valentina Conticelli[4]. A susseguirsi, anche il tour con l’hashtag #Dantedì, in occasione della giornata dedicata al grande poeta fiorentino Dante Alighieri[5]; e poi, #Caravaggioin cui la curatrice Maria Matilde Simari, parla del Sacrificio di Isacco del 1603, “Perché scegliere è sempre il più grande dei sacrifici!”[6]. Infine altre due particolarità: “Cosa bolle in pentola?[7]” dell’assistente Marta Pierini che ci consente di esplorare la bellissima cucina granducale e il vitigno storico illustratoci da Gianni Simonti, giardiniere del Giardino di Boboli[8]. La strategia del museo è semplice ma vincente. E allora viene da chiedersi se davvero stiamo scoprendo nuovi modi di vivere l’arte. Quando torneremo alla quotidianità, ci saranno delle modifiche? Come sarà affrontato da parte dei musei l’inevitabile disagio economico? Non abbiamo la certezza di cosa accadrà, ma potremmo iniziare a chiarire alcuni quesiti leggendo l’intervista a Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, pubblicata e realizzata da Federico Giannini, direttore della rivista Finestre sull’Arte, il 30/03/2020[9]. Sicuramente il mondo del Web ci offre strumenti efficaci per la comunicazione e la valorizzazione del patrimonio culturale grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, ma il più bell’augurio che possiamo farci, è di tornare fisicamente a rivivere l’atmosfera e l’incanto di questi luoghi pieni di storia. Ad arricchire ed affiancare l’hashtag #UffiziDecameron non sono mancati i contenuti dedicati al celebre pittore urbinate Raffaello Sanzio, data la temporanea sospensione della mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale e dagli Uffizi, in occasione della ricorrenza del cinquecentenario dalla sua morte avvenuta, secondo il Vasari, a Roma il 6 aprile del 1520. La data, associata anche alla ricorrenza cristiana del venerdì santo, è stata commemorata nei tour pubblicati con l’hashtag #Raffaello[10]. Il mistero che si cela dietro la sua vita fugace ma intensa come la sua pittura, un’unione di forme di pensiero che trasmette nella tela una grazia ineccepibile, ad esempio nell’opera della “Madonna della Seggiola”[11]. La scelta metodica degli Uffizi, in questo caso, vuole porre l’attenzione su un gesto semplice e molto espressivo, come quello di un tenero abbraccio protettivo. Il linguaggio fluido e modesto adottato dal museo fiorentino, attira da settimane non solo l’attenzione dei social ma anche quello dei media segnalando i tour realizzati in occasione della Pasqua. Tale celebrazione avviene sempre attraverso video virtuali illustrati da esperti, raccontando il significato della festività cristiana. Trasmettendoci messaggi forti, in un momento in cui ci sentiamo smarriti e ci sembra di aver perso la nostra retta via, in questo futuro incerto, forse sembrerà per noi ancor più chiara la parola “rinascita”. Inoltre, ciò fa comprendere come l’arte ci somigli, finendo sempre per mostrarci quella parte nascosta della nostra anima, seppur dopo aver superato secoli, costumi e modi di vivere. E così una delle gallerie più celebri al mondo, ancora una volta entra nelle nostre abitazioni, offrendoci la possibilità di contemplare la meraviglia contenuta in essa attraverso cinque capolavori. Si parte con l’opera “Ecce Homo” di Antonio Ciseri[12], una creazione teatrale, fotografica ed allo stesso tempo carica di dolore come la raffigurazione del Cristo esposto alla folla da Ponzio Pilato, una scelta che condizionerà la morte di Gesù e la storia, fino al dipinto sagomato con scene della passione, dell’artista del Duecento noto come maestro della “Croce 432”[13]. Si continua poi con la grande drammaticità del “Compianto sul Cristo Morto” di Fra Bartolomeo della Porta[14], dipinto che gli Uffizi ha dedicato a chi non ha potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari. Ed ancora nel giorno della Pasqua al trionfo della “Resurrezione di Cristo” dell’artista Pieter Paul Rubens[15], ed infine a Pasquetta, l’opera del Pontormo la “Cena in Emmaus”[16]. La raffigurazione del Cristo risorto, un Dio fatto uomo che sconfigge le tenebre ed entrando nella quotidianità, ci dona la speranza di vedere un raggio di sole in questo mondo caotico e nebbioso. Senza dubbio una rinascita più significativa che mai: in momento in cui tutto sembra tacere, nel silenzio si eleva la gran voce della speranza, della lotta dei nostri medici italiani, del grande lavoro delle forze armate. Tutti uniti, anche i musei italiani, contro un unico nemico comune, pronti a rinascere, si spera, per un mondo meno imperfetto. [1] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/132904798157712/ [2] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/132904798157712/ [3] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/249421356087730/ [4] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/202707164319789/ [5] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/905467583237665/ [6] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/1073633383020806/ [7] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/206904200734075/ [8] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/220011055739539/ [9] https://www.finestresullarte.info/1262n_vogliamo-davvero-tornare-a-prima-della-chiusura-coronavirus-intervista-eike-schmidt.php [10] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/2421823521449334/ [11] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/1076879646030393/ [12] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/2327583314201000/ [13] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/259471998421743/ [14] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/250066656375762/ [15] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/2677881232430739/ [16] https://www.facebook.com/uffizigalleries/videos/1107048132962161/
3 Commenti
Silvio
5/6/2020 01:37:59 pm
Bellissimo articolo
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Miriana
5/6/2020 02:34:38 pm
Articolo interessante 👍
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Claudia
5/6/2020 04:19:53 pm
Brava👏🏼
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